LA MACCHINA FOTOGRAFICA

La macchina fotografica, uno strumento che ormai fa parte della nostra quotidianità, ma conosciamo le sue origini e i suoi principi?

Cosa significa la parola Fotografia?

La parola Fotografia deriva dal greco antico ed è composta dai due termini φῶς (phôs, =luce) e γραφή (graphè, =scrittura o disegno).

Quindi per definizione la fotografia è una scrittura eseguita con la luce.

Le prime osservazioni sulla luce

Già Aristotele intorno alla metà del IV secolo a.C. dichiarò in uno dei suoi trattati meno noti, il “Problemata Physica”, di aver osservato un’eclissi di sole all’interno di un piccolo ambiente oscurato…

«…i raggi del sole che passano per un’apertura quadrata formano un’immagine circolare la cui grandezza aumenta con l’aumentare della distanza dal foro.»

Successivamente il Matematico Euclide (323 – 285 a.C.), nel suo trattato “L’Ottica” , studiò appunto l’ottica applicata alla geometria. Nella traduzione a cura di Ignazio Danti, risalente alla metà del 1500, viene citata per la prima volta la descrizione della camera oscura.

Leonardo da Vinci e il funzionamento della camera oscura

Tuttavia le prime reali indicazioni sulla camera oscura risalgono al quattrocento con l’inventore per eccellenza, Leonardo da Vinci. Egli iniziò a studiare i principi di quella che poi sarebbe diventata la macchinetta fotografica.

Il funzionamento della camera oscura venne teorizzato da Leonardo nel 1502 ed è conservata all’interno del Codice Atlantico:

“Se la facciata di un edificio, di un luogo o di un paesaggio è illuminata dal sole e viene praticato un piccolo foro nel muro di una stanza in un edificio di fronte a questo, che non è illuminato direttamente dal sole, allora tutti gli oggetti illuminati dal sole invieranno la loro immagine attraverso questa apertura e apparirà, capovolta, sul muro di fronte al buco

La prima macchina fotografica

Per convenzione si attribuisce a Kasper Schott l’appellativo di inventore della macchinetta fotografica (1657). Egli studiò il principio della messa a fuoco, introducendo due cassetti scorrevoli; grazie ad un sistema a specchio diventò possibile disegnare su di una lastra posizionata sopra ad un vetro smerigliato e coperta da un cappuccio.

Nel 1685 Johann Zahn costruì la prima reflex, ovvero una camera oscura con all’interno uno specchio posto a 45°, il quale permetteva di allineare l’immagine proveniente dall’obiettivo e proiettarla dritta sul vetro smerigliato, sul quale gli artisti poteva posizionare un foglio e riprodurre l’immagine ripresa.

Seguì poi nel 1826 Nicépore Niepce, il quale creò il primo apparecchio capace di riprodurre immagini stabili in bianco e nero.

A questi anni appartiene il Daguerreotype prodotto dalla Susse Frères di Parigi. Anche in questo caso il meccanismo di base prevedeva dei cassettoni scorrevoli e una lastra di rame su cui era posto elettroliticamente uno strato d’argento che, grazie ai vapori di iodio, diventa sensibile alla luce

La realizzazione di una singola foto richiedeva tempi di posa molto lunghi, infatti le fotografie di questo periodo ritraggono persone in pose molto rigide e serie, il che suggerisce che non fosse facile e divertente farsi fare una fotografia!

Verso la macchina fotografia contemporanea

La prima vera svolta verso la fotografia contemporanea si ebbe nel 1888 con George Eastman.

Egli comprese le potenzialità della fotografia se resa fruibile alle grandi masse. Infatti, realizzò la prima macchina fotografica destinata a tutti la Box Kodak e la prima pellicola fotografica. Ovviamente questo primo modello non aveva funzioni extra, prevedeva il solo pulsante di scatto, il mirino ed il sistema di avanzamento della pellicola.

La macchinetta fotografica nel 900

Solo nel 1900 con i fratelli Lumière e l’invenzione dell’autocromia (o Autochrome), si iniziarono a realizzare fotografie a colori. Tale invenzione rese la macchina fotografia molto popolare e aumentò in maniera esponenziale la sua produzione.

Una tra le più significative macchine contemporanee si ebbe con Oscar Barrak . Egli volle progettare una macchinetta compatta e in formato tascabile, facile da trasportare. Nacque nel 1913 il primo prototipo della Leica.

Successivamente nel 1935 nacque la Gelveta, la prima reflex con pellicola a 35 mm, presa in prestito dalla cinematografia.

Seguì poi l’avvento della Polaroid nel 1948, da questo momento in poi la fotografia divenne un’arte accessibile a chiunque. In epoca più recente nel 1959 i giapponesi con la Nikon F e l’anno successivo con la Konika misero sul mercato la prima reflex con otturatore a tendine metalliche con tempi di otturazione di 1/2000 secondi.

Dagli anni’60 ad oggi l’elettronica ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’industria fotografica, trasformando radicalmente i dispositivi prodotti. Si è passati da macchine fotografiche robuste e pesanti a dispositivi sempre più leggeri e compatti fino ad arrivare agli smartphone, oggigiorno veri concorrenti delle macchine fotografiche.

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